Tango delle capinere

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Il tango delle capinere è una canzone a ritmo di tango composta da Cesare Andrea Bixio su versi di Bixio Cherubini nel 1928 e portata al successo da Gabrè. La canzone, che allude ai temi del disagio sociale e soprattutto al trasgressivo fascino della prostituzione (come già Lucciole vagabonde, una precedente canzone composta dalla coppia Bixio-Cherubini), è diventata un classico su cui numerosi artisti italiani si sono cimentati. Tra questi Luciano Virgili, Fred Buscaglione Giorgio Consolini, Luciano Tajoli, Nilla Pizzi, Banda Roncati, Gigliola Cinquetti e nel 1974 anche Claudio Villa. Anche fuori dall'Italia diversi artisti hanno interpretato la loro versione, tra questi la famosa cantante francese Jeanne Bourgeois, in arte Mistinguett.

Spartiti:

Fa - Mi bemolle - Do - Si bemolle

Struttura:

MP3:

Testo:

Bixio - Cherubini

Laggiù nell'Arizona
terra di sogni e di chimere
se una chitarra suona
cantano mille capinere
hanno la chioma bruna
hanno la febbre in cuor
chi va cercar fortuna
li troverà L'amor.

A mezzanotte va
la ronda del piacere
e nell'oscurità
ognuno vuol godere
son baci di passion
L'amor non sa tacere
e questa è la canzon
di mille capinere.

Il bandolero stanco
scende la sierra misteriosa
sul suo cavallo bianco
spicca la vampa di una rosa
quel fior di primavera
vuol dire fedeltà
e alla sua capinera
egli lo porterà.

A mezzanotte va
la ronda del piacere
e chi ritornerà
lasciando le miniere
forse riporterà
dell'oro in un forziere,
ma il cuore lascerà
fra mille capinere!

Ri-tango delle capinere Quaggiù nel Bel Paese terra di sogni e di chimere ad ogni fine mese contiamo i morti nel cantiere. Vedo la chioma bruna il casco non ce l'ha spera nella fortuna che lo proteggerà. Spegnete la tv la ronda del piacere suona una nota in più per ridestar le sere. Il caporale va nessuno lo disturba sarà legalità ma non è mica furba. Popolo di emigranti abbiam varcato le frontiere sperando in tutti i santi e popolando le galere. Ma la nuova ricchezza chiamiamo civiltà parliam di sicurezza non più di dignità. Ma ancora c'è chi fa la ronda del piacere vogliamo una città che ognuno può godere. Son note di passion l'amor non sa tacere e questa è la canzon di mille capinere. Il governante stanco caccia con ruspe e manganelli chi non è nato bianco, i lavavetri e i poverelli. Che triste primavera sarà legalità ma sembra cupa e nera e senza umanità. La banda suona e va la ronda del piacere e chi l'ascolterà muovendo anche il sedere forse non riempirà con l'oro il suo forziere ma in cuore suo godrà tra mille capinere.


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